giovedì 21 giugno 2012

Cronache ornitologiche dalla valle del Cesano...

Questi ultimi quindici giorni, sono stati dedicati a risalire la valle del fiume Cesano. Dagli sterminati campi di grano della pianura, alle colline e ai calanchi del medio corso, fino alle praterie sommitali del monte Catria. Sorprese e conferme, delusioni e illusioni non sono mancate ma tutto sommato ho riscoperto un territorio, il mio territorio dove sono cresciuto e dove piu' di ogni cosa ho imparato l'amore per la natura. Lo scopo principale era la ricerca di una specie particolare di rapace, che sebbene raramente, riusciva a nidificare con qualche coppia nei campi di grano e nelle zone incolte fino a qualche anno fa'... si tratta dell'albanella minore. Due fugaci apparizioni soltanto sono state osservate e questo non conferma, almeno per ora il ritorno del rapace. Ma andiamo per ordine, intanto in tutto il basso e medio corso, si puo' sentir cantare un piccolo passeriforme che, a quanto pare non se la passa bene nel resto dell'italico stivaleIl suo nome conferma l'abitudine campagnola della specie, l'Ortolano... 











































Intanto l'occhio scruta i campi nella speranza di vedere quel volo leggero... ma nel mare di grano tutto si confonde...



Solo l'onnipresente Upupa fa' ascoltare il suo monotono canto...


Salendo il corso del fiume, i nomi dei borghi e delle localita' fanno capire come inizia a cambiare la conformazione del territorio. Montesecco, Monterolo, Montaiate, Montegherardo e poi Serralta e Serra spinosa, ci riportano a rupi, calanchi fossi e boschi. Qui i campi della pianura si intervallano a zone piu' intricate e variegate, e allora e' facile perdersi per una delle tante stradine sterrate e scoprire panorami di antiche campagne...

calanchi a San Pietro


il mosaico di Serralta

piante aromatiche riconquistano quello che l'uomo abbandona...






attorno a Monterolo


Cosi' puo' capitare di venire sorvolati da placidi Pecchiaioli, o da piu' inquietanti Bianconi...

Pecchiaiolo vicino Montesecco


Tra i calanchi di Montegherardo
E poi, inevitabilmente, ci affacciamo al Catria. Frontone con il suo campanile di calce rossa e rosa, e' la naturale porta verso la montagna, qui il Passero solitario domina i vecchi muri , e il Codirosso spazzacamino alleva i nuovi nati...

Frontone...il castello


Il guardiano


giovani spazzacamini...
Ultima tappa sono i prati sommitali del grande massiccio, Culbianchi, Prispoloni, Calandri e Fanelli battono le pietraie e gli arbusti alla ricerca di insetti, le Averle aspettano qualche preda piu' grossa. Ma e' solo volgendo lo sguardo alla vetta che appare come in una visione la regina della montagna...



culbianchi

fanello

averla piccola

l'aquila reale, piu' in alto solo il cielo...




3 commenti:

  1. Calanchi a san pietro ed il solitario sotto l'arco le mie preferite!
    Ma tutto molto bello!

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  2. Davvero tutto molto bello!
    Mi ppiacciono le tavolozze del paesaggio agricolo, sono con l'occhio abituato alle nostre coltivazioni...per le creature, resto sempre meravigliata e ammirata...come possiate vi maghi della fotografia trovare dei "modelli" così disponibili, tranquillsmrntr sul ramo o sul muretto, a soddisfare la vostra passione!!!!


    Complimenti, come sempre, per foto e racconto!

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  3. scusa gli errori, il caldo mi fa ...farfugliare!!!

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